Salesiani Chiari

CENTENARIO 1926-2026

Il 20 agosto 1926 segna l’inizio della presenza salesiana a San Bernardino: è in questa data che l’allora convento viene acquistato dal Beato Filippo Rinaldi, terzo successore di Don Bosco.

In vista dell’anno 2026, la comunità si prepara a celebrare il centenario di presenza Salesiana presso l’Istituto. Aggiornamenti su proposte, iniziative ed eventi dedicati alla ricorrenza verranno pubblicati su questa pagina. 

ULTIME NEWS

9 Giugno 2025
Frisbee e tradizione: i tornei di fine anno dei nostri Licei.

Come ormai da tradizione, la settimana conclusiva dell’anno scolastico è stata dedicata ai tornei di Ultimate Frisbee, un appuntamento atteso e molto sentito dai nostri studenti. Le giornate si sono svolte in due momenti distinti: una dedicata al biennio e una al triennio, con le classi che si sono sfidate tra loro in partite avvincenti e cariche di energia. […]

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31 Maggio 2025
Pellegrinaggio a Torino Classi Quinte: i nostri studenti si affidano a Don Bosco prima dell’Esame di Stato

In preparazione all’Esame di Stato, le classi quinte dei nostri licei hanno vissuto un’intensa giornata di pellegrinaggio a Torino-Valdocco, cuore pulsante della spiritualità salesiana. Il cammino ha toccato tre luoghi simbolici: Un pellegrinaggio non solo fisico, ma soprattutto interiore, vissuto con spirito di comunità e raccoglimento, per affrontare con fiducia il traguardo ormai vicino. Che Don […]

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26 Maggio 2025
Una serata per i diplomati 2023/2024

Grande emozione e gioia hanno caratterizzato la serata dedicata alla consegna dei diplomi agli studenti che hanno concluso il loro percorso di studi nell’anno scolastico 2023/2024. L’evento, organizzato dal nostro istituto, ha visto protagonisti i giovani diplomati riuniti per celebrare un traguardo importante della loro crescita personale e professionale. A rendere ancora più speciale l’occasione […]

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San Bernardino Chiari

LA STORIA

Il convento e la chiesa di San Bernardino a Chiari  risalgono al secolo XV, sorti in seguito alla predicazione nel Bresciano di San Bernardino da Siena e dei suoi discepoli. E’ dedicato a San Bernardino, che nei suoi diversi soggiorni a Brescia per predicazioni sarebbe passato anche da Chiari. Nel 1447 il Consiglio dei Quaranta ne aveva deliberato la costruzione, su consiglio del francescano Padre Bonaventura Piantanida che, discepolo di San Bernardino, aveva ripetutamente predicato a Chiari. Il 7 giugno 1447 il Papa Nicolò V, con la bolla Inter coetaera desiderabilia ne aveva autorizzato l’accettazione da parte dei frati francescani dell’Osservanza.

Il convento viene edificato nella località chiamata CAMUNDO, ad un miglio dal centro abitato. Aveva tre chiostri ed una chiesa sufficientemente capace. Con solenne funzione il convento fu accettato dal Padre Piantanida, diventato Vicario Provinciale dell’Osservanza, e consegnato il 28 ottobre 1456 dalle mani del Podestà Antonio Ducco e del Prevosto Davide Bigoni, circondato dalla popolazione in festa. Dal 1532 in San Bernardino si celebrarono ben dieci Capitoli Provinciali dell’Osservanza.

 

Fra la popolazione e i Frati Minori Osservanti si era stabilito fin dai primordi una tale venerazione e familiarità tanto abituale era la frequentazione della loro chiesa. Generoso il contributo delle varie questue o raccolte di prodotti agricoli e sempre ben accolta la richiesta che ogni anno il Padre Guardiano rivolgeva al Consiglio Generale per aiuto. Tanto che, essendosi sparsa la voce che i Padri Minori Osservanti dovevano essere sostituiti dai Minori Riformati, i Sindaci e i Procuratori della Comunità ricorsero al Doge per allontanare tale eventualità.

Nel 1700, sia perché le costruzioni cedevano all’usura del tempo, sia per renderle più ampie e idonee, sia per il cambiamento del gusto, si procedeva ad una ristrutturazione generale del convento e della chiesa. Andarono distrutti gli antichi affreschi cinquecenteschi dei chiostri. Ne fu discusso anche in Consiglio Comunale per la richiesta particolare di aiuto da parte dei frati sia nel 1716 che nel 1718 e nel 1719. I lavori si conclusero probabilmente nel 1719, anche in base alla data di consacrazione della chiesa del 1° aprile 1719, come risulta dall’iscrizione posta sul retro dell’altare maggiore.

Con il decreto in data 7 settembre 1768 furono aboliti nel bresciano alcuni conventi. San Bernardino fu salvo. Così, dopo la Rivoluzione Francese per decreto dell’8 giugno 1805, il convento di San Bernardino dovette accogliere i frati di altri conventi aboliti. Con decreto di Napoleone Bonaparte del 25 aprile 1810 venne abolito anche il convento di San Bernardino che fu soppresso e indemaniato con tutti i beni nel Monte Napoleone di Milano, mentre i religiosi furono secolarizzati. Inizia ora per il convento uno tra i periodi più travagliatiNel 1842-1848 vi si insediarono i Padri Gesuiti che vi aprirono un collegio-convitto e scacciati, vi tornarono dal 1852 al 1859. Il complesso venne affittato dalla Congregazione di Carità di Chiari ad un’osteria e in seguito alla ditta Paolo Terinelli&Co che vi apriva una fabbrica di colla, sapone e polifosfati. Nel 1888 alla ditta Paolo Terinelli succedeva la ditta Giuseppe Terinelli che acquistava il convento e lo trasformava in una fabbrica di concimi chimici. Trovandosi in cattive acque, accolse favorevolmente la proposta di acquisto da parte dei fratelli clarensi Mennadon Domenico e Teresa. Restaurato il convento, dal 1910 poté ospitare i P.P. Benedettini dell’abbazia di Santa Maria Maddalena di Marsiglia della Congregazione di Solesmes, espulsi dalla Francia per le leggi anticlericali. L’abate Gauthey, uomo di vasta cultura, di eccezionale gusto artistico e di profonda pietà, veniva largamente consultato e frequentato per la direzione spirituale. Fra questi l’adolescente Giovanni Battista Montini (poi Paolo VI), ospite abituale dei fratelli Menna. A San Bernardino dal 5 al 24 agosto 1912 ha fatto gli Esercizi Spirituali in preparazione dell’ordinazione sacerdotale Don Primo Mazzolari.

Il 20 agosto 1926 veniva firmato il contratto di acquisto del convento di San Bernardino da parte del Beato Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei Salesiani, terzo successore di don Bosco. Si cercava un edificio adatto per accogliervi il noviziato e l’aspirantato della nuova Ispettoria Salesiana Lombardo-Emiliana. Nel 1929 si affiancarono ai Salesiani le Figlie di Maria Ausiliatrice per i diversi servizi della Comunità. Nel 1955 si costruì una nuova ala per collocarvi le aule scolastiche. Nel 1968 il Prevosto di Chiari, Mons. Guido Ferrari, volle che, accanto alla Curazia, fossero aperti gli Oratori maschile e femminile. Nel 1998 venne firmata una convenzione tra il Vescovo e l’Ispettoria in cui vengono determinati i rapporti tra la Curazia di San Bernardino e l’unica parrocchia di Chiari.

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SALESIANI

Noi salesiani di Don Bosco, conosciuti ufficialmente come la Società di San Francesco di Sales, siamo riconosciuti nella Chiesa come istituto religioso clericale, di diritto pontificio, dedito alle opere di apostolato. Siamo una Congregazione religiosa maschile dedita all’attività apostolica e missionaria ed alle molteplici opere che la carità cristiana ha suscitato, ma soprattutto al servizio dei giovani, specialmente i più poveri e abbandonati. Aperti ai valori culturali dei paesi in cui lavoriamo, cerchiamo di comprenderle e ne accogliamo i valori, per incarnare in esse il messaggio evangelico. Le necessità dei giovani e degli ambienti popolari, la volontà di agire con la Chiesa e in suo nome muovono e orientano la nostra azione pastorale per l’avvento di un mondo più giusto e più fraterno in Cristo. Fondati da San Giovanni Bosco, un santo educatore italiano dell’Ottocento, siamo presenti in 132 nazioni.

Questo sito-web ufficiale della nostra comunità internazionale vuole farvi conoscere cosa facciamo, come lo facciamo e perché crediamo che ciò che facciamo merita la nostra vita e la nostra morte.

Camminando con i giovani prendete parte a questa avventura!

Già nel 1887 il nostro Santo Fondatore don Giovanni Bosco, scriveva:

«Miei cari Benefattori e mie care Benefattrici, io debbo sciogliere un debito verso di voi e così soddisfare ad un grande bisogno del mio cuore. Il debito che io debbo sciogliere è quello della gratitudine per tutto ciò, che voi avete fatto coll’aiutarmi nell’educare cristianamente e mettere sulla via della virtù e del lavoro tanti poveri giovinetti, affinché riuscissero la consolazione della famiglia, utili a se stessi ed alla società, soprattutto affinché salvassero la loro anima e in tal modo si rendessero eternamente felici.

Senza la vostra carità io avrei potuto fare poco o nulla, colla vostra carità abbiamo invece cooperato colla grazia di Dio ad asciugare molte lacrime e a salvare molte anime».

donazione salesiani di Cihiari
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