Salesiani Chiari
Don Silvio Galli

L’Auxilium “Don Silvio Galli”, Centro di prima accoglienza per l’emarginazione estrema, è un’Associazione Onlus di ispirazione religiosa, promossa e sostenuta dai Salesiani Cooperatori di Chiari. Sorto nei primi anni ’70, l'Auxilium rappresenta un punto di riferimento e di aiuto, sia fisico che spirituale, per coloro che si trovano in difficoltà. I volontari che vi operano rispondono infatti ai bisogni delle categorie sociali più svantaggiate, quali ex-carcerati, tossicodipendenti, alcolisti e immigrati.

“Ogni uomo è mio fratello” non si stancava di ripetere don Galli ai volontari che per tanti anni hanno vissuto al suo fianco. Perciò i volontari si impegnano in primo luogo ad accogliere con calore umano gli ospiti, ponendo attenzione alle loro difficoltà, alle loro storie talvolta drammatiche, cercando di condividere la fatica del loro quotidiano, l’incertezza del loro futuro, prima ancora di donare il pasto caldo. Infatti i poveri che approdano all’Auxilium hanno sì fame, ma non di solo pane: più spesso hanno fame di solidarietà, di un sorriso, di un gesto di amicizia o di uno sguardo fraterno.

16 Aprile 2025
Causa don Galli - Foglio Informativo 15

Don Silvio Galli una porta di speranza In occasione della Pasqua di questo Anno Santo 2025 è bello guardare al Servo di Dio don Silvio Galli come a un testimone di speranza che, docile allo Spirito Santo, ha irradiato speranza e ha fatto brillare la luce della speranza nella vita di numerose persone. Come ha […]

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21 Gennaio 2025
21 Ottobre 2024 - in ricordo di Domenichino Zamberletti

Lunedì 21 ottobre alle ore 20.30 nella Basilica di San Vittore a Varese verrà ricordato Domenichino Zamberletti, un giovane ragazzo la cui vicenda è legata alla vita di don Silvio Galli. Il Prevosto Mons. Gioia con grandissimo entusiasmo ha dato la disponibilità della Basilica per dare la possibilità a molte persone di seguire l'evento. Sarà […]

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DON SILVIO GALLI

SERVO DI DIO E PRETE DELLE BEATITUDINI

Don Silvio Galli nasce il 10 settembre 1927 a Palazzolo Milanese (MI) da Giuseppe e Carcano Luigia, primo di otto fratelli. Battezzato il 12 settembre 1927, viene cresimato il 3 ottobre 1938 dal Beato Card. Alfredo Ildefonso Schuster. Finite lodevolmente le elementari, frequenta il ginnasio presso l’Istituto salesiano S. Ambrogio di Milano. Terminato il noviziato a Montodine (CR), emette la prima professione come salesiano l’11 settembre 1943 e quella perpetua nel 1949. Dopo gli studi filosofici a Nave (BS), il tirocinio a Varese, e gli studi di teologia, viene ordinato sacerdote il 1 luglio 1953. Durante il tirocinio pratico a Varese, don Silvio stringe una profonda amicizia spirituale con Domenichino Zamberletti, un ragazzino morto in concetto di santità.

Destinato alla casa di Bologna, consegue la laurea in Lettere e dal 1959 fino al termine della vita sarà a Chiari (Brescia), dedicandosi nei primi anni all’insegnamento degli aspiranti alla vita salesiana e poi con il passare degli anni sempre più nel servizio generoso ai poveri, agli immigrati, ai carcerati, a chi ha fame, a chi non ha casa, ai tossicodipendenti, agli alcolisti, ai malati di mente, a variegate forme di povertà materiale, spirituale e morale. Nell’accoglienza di numerosissime persone esercita il ministero dell’ascolto, della consolazione, della riconciliazione e dell’esorcismo. Anima e cura la formazione dei salesiani cooperatori, dei soci dell’ADMA, degli ex-allievi e di numerosi volontari che collaborano alla sua opera caritativa. Con l’aiuto di generosi volontari e benefattori fonda il Centro di accoglienza Auxilium. Con la vita e la parola insegna a scoprire e a servire Cristo nei poveri, testimoniando la carità del Buon Pastore. Don Galli sempre a disposizione nell’antico chiostro quattrocentesco di San Bernardino, è stato fino all’ultimo assediato da un’umanità dolente in cerca di conforto, di consiglio e di preghiera: per tutti, senza tregua, in ogni istante della sua vita ha donato la parola giusta, l’assicurazione della preghiera, la benedizione di Maria Ausiliatrice, la consolazione dello Spirito Santo. Don Silvio così si presentava: «Io non sono che un povero prete, non ho altro che la veste sacerdotale che indosso. Meraviglia anche me che tutte le persone afflitte da problemi, a volte irrisolvibili, si rivolgano a me. Do la mia benedizione anche alle loro famiglie, poi li mando via con la convinzione che se pregheranno e lo faranno con fede i loro problemi si risolveranno». «Solo con la preghiera, potentissima arma, con la fede nella Madonna e nel suo figlio Gesù, a volte si risolvono questi problemi». Conclude la sua vita terrena il 12 giugno 2012, circondato da una diffusa fama di santità e di segni che con gli anni va crescendo tra persone di ogni ceto sociale, che riconoscono in lui un uomo di Dio, un autentico devoto di Maria Ausiliatrice, un vero figlio di don Bosco, confermando così la sua promessa: «Appena giungo in paradiso mando una cesta piena di grazie a tutti coloro che mi hanno conosciuto». Un giovane ha testimoniato: «Don Galli: una guida, un maestro, un amico, un gigante della fede. Per tutti noi non ha lasciato impronte sulla sabbia bensì un cammino di luce sulla strada per l’Eternità».
  • 10 settembre 1927
    Nasce a Palazzolo Milanese (MI) da Giuseppe e Luigia Carcano, primo di otto fratelli (4 maschi e 4 femmine).

  • 12 settembre 1927
    Riceve il Battesimo nella Parrocchia di Palazzolo Milanese.

  • 3 ottobre 1938
    Riceve la Cresima a Palazzolo Milanese dal beato Card. Alfredo Ildefonso Schuster.

  • 1938 – 1942
    Frequenta il ginnasio presso l’Istituto Salesiano “Sant’Ambrogio” di Milano.

  • 24 maggio 1942
    Presenta la domanda per essere ammesso al noviziato salesiano.

  • 10 settembre 1942
    Entra nel noviziato salesiano di Montodine (CR). Maestro di noviziato è don Luigi Vieceli.

  • 11 settembre 1943
    Emette la Prima professione religiosa a Montodine (CR).

  • 1943-1946
    Frequenta il liceo classico nel post-noviziato di Nave –Pavone Mella (BS).

  • 9 settembre 1946
    Rinnova la Professione religiosa triennale a Milano.

  • 1946-1949
    Svolge il tirocinio pratico a Varese. Sono gli anni in cui stringe amicizia con Domenichino Zamberletti (1936-1950).

  • 16 agosto 1949
    Emette la Professione perpetua a Montodine (CR).

  • 1949-1952
    Sempre a Varese, frequenta i corsi teologici.

  • 5 ottobre 1952
    Inizia a frequentare lo Studentato Teologico Salesiano di Bollengo (TO) con direttore don Giuseppe Manzoni. Lo terminerà il 2 luglio 1953.

  • 1 gennaio 1953
    Ordinato Suddiacono a Bollengo da Mons. Paolo Rostagno, vescovo di Ivrea.

  • 4 aprile 1953
    Ordinato Diacono a Ivrea nella cappella delle suore dell’Immacolata da Mons. Paolo Rostagno.

  • 1 luglio 1953
    Ordinato Sacerdote nella chiesa parrocchiale di Bollengo da Mons. Paolo Rostagno.

  • 1953-1959
    Destinato alla Casa Salesiana di Bologna “Beata Vergine di San Luca”. Dal ’53 al ’57 come insegnante e assistente degli “artigiani”; dal ’57 al ’59 come insegnante e catechista degli studenti interni.

  • 30 ottobre 1958
    Consegue la Laurea in Lettere con 110 e lode all’Università statale di Bologna.

  • 2 ottobre 1959
    Giunge all’aspirantato di S. Bernardino a Chiari (BS) come assistente e insegnante nel Ginnasio superiore. Resterà in questa casa salesiana per il resto della vita.

  • 1965
    Ottiene l’abilitazione in italiano, storia, geografia e latino. Delegato dei salesiani cooperatori, degli exallievi, dei soci ADMA.
    Con la fine degli anni ’60, inizi anni ’70 don Galli sempre più dedica la sua vita al servizio senza limiti verso gli “ultimi”, i barboni, i poveri, i carcerati, gli immigrati e chiunque faccia ricorso alla sua comprensiva bontà. Per rispondere a tante richieste avvia il Centro Auxilium, con l’aiuto di generosi volontari e benefattori. Svolge un intenso ministero come confessore, guida spirituale, esorcista.

  • 1991
    Viene insignito del Premio Bulloni dalla Città di Brescia.

  • 1995
    Si progetta la nuova struttura dell’Auxilium, che inizia l’accoglienza il 24 ottobre 1995 e viene benedetta il 10 novembre 1996 dal Rettor Maggiore dei Salesiani don Juan Edmundo Vecchi.

  • 9 gennaio 1997
    Viene costituito l’“Auxilium”, Associazione di solidarietà e assistenza ai poveri.

  • 2008
    L’Amministrazione comunale di Chiari gli conferisce il Riconoscimento Civico, “tra i cittadini meritevoli di encomio”.

  • 12 giugno 2012
    Muore a Chiari “S. Bernardino” alle ore 20.50.

  • 15 giugno 2012
    Solenni esequie presiedute dal Rettor Maggiore don Pascual Chávez Villanueva.

  • 12 giugno 2019
    Presentazione del Supplex Libellus al vescovo di Brescia, Mons. Pierantonio Tremolada, per l’avvio della Causa di Beatificazione e Canonizzazione.

  • 2 febbraio 2020
    Nulla osta della Santa Sede.
  • Don Silvio… È per tanti l’ancora di salvezza. Per tutti ed ognuno ha la stessa disponibilità senza cercare riconoscenza. Le premure maggiori le ha per chi lo ha derubato e qualche volta anche picchiato. È il testimone di tanta miseria umana, è fonte di tante speranze. Chi lo ha incontrato anche per un istante, ha la sensazione di aver incontrato una forza incredibile sotto la veste sdrucita di un prete timido e stanco. Ha in sé una specie di potere segreto che attira ed influisce sugli altri. Mi ha reso umile ed ha fatto ardere il mio cuore di una forza indescrivibile.
  • Don Silvio non era soltanto un faro per gli umili e disperati, ma per ogni cristiano che si ritrovava riconciliato dallo sguardo di questo sacerdote che sapeva penetrare nel segreto del cuore e ti dava la soluzione di colpe passate e non confessate. Ti restituiva a Gesù tutto lindo e pulito. Veramente in lui, Gesù incontrava ognuno di noi attraverso il suo sguardo, il suo sorriso, la
    sua apertura d’amore verso tutti.
  • Don Silvio passava le sue giornate nella sua stanza-confessionale ad ascoltare le nostre pene, le nostre vicissitudini, i nostri dubbi. Notte e giorno (non è affatto un eufemismo dire ciò) portava a Gesù e Maria tutti coloro che gli aprivano il cuore, raccomandandosi alle sue suppliche di “avvocato” per noi. Quante difese dei nostri confronti, quanto ha pagato lui personalmente per tutti noi; quanto si è lasciato “spogliare” e “mangiare” da tutti.sua apertura d’amore verso tutti.
  • Sono una mamma. Con le preghiere di don Silvio per mia figlia, dopo un brutto periodo, tutto è andato bene. Perciò ringrazio don Silvio. Dio lo benedica sempre.
  • Una mamma, condannata ingiustamente per spaccio di droga è in prigione, si lascia morire lentamente non assumendo più cibo né bevande. Cadeva in coma. Viene ricoverata nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere (Mn). Narra che dopo un bellissimo sogno si svegliava e si alzava dal letto e camminava come se fosse la prima volta. Le infermiere chiameranno il primario: «Stava morendo. Guardate! Miracolo!»
    «Questo fu merito di don Silvio. Quando io non sentivo e non parlavo, don Silvio veniva spesso a Castiglione e si chinava al mio capezzale, piangeva e pregava sempre e diceva alle infermiere che non sarei morta. Mi imponeva le mani e pregava. Don Silvio per me è un Prete Santo…»
  • Un ragazzo di 19 anni, figlio di un collega, è gravissimo per un aneurisma celebrale. La cooperatrice prega intensamente e lo affida a don Silvio. Nella notte si tenta di operarlo. Il neurologo dichiara: “Non mi è mai capitata una cosa del genere: le mie mani erano come guidate da qualcuno che operava con me”. Il ragazzo è salvo.
  • Una mamma, al cui figlio è stato diagnosticato una grave tumore maligno al cervello, passa la notte a pregare davanti alla foto di don Silvio piangendo. La mattina dopo lo porta all’ospedale. Del tumore non c’è più traccia.
  • Una mamma il giorno del funerale di don Silvio gli parla davanti alla bara: «Per quattro anni sono venuta da te, da quando mio figlio se n’è andato con quella donna a convivere, lasciando la fidanzata. Non è più tornato. Tu mi hai invitato sempre ad avere fiducia nella Madonna. Mi davi pace, conforto, speranza. Ora non potrò più avere tale conforto».
    La mattina successiva suonano alla porta. È il figlio: «Mamma, ho capito quanto ti ho fatto soffrire, se vuoi, posso tornare a casa»
  • Si faceva un gran parlare di don Silvio Galli, non solo a Chiari e nei paesi vicini, ma anche là dove meno lo si pensava. Tutti ne esaltavano la bontà e la cordialità verso tutti, senza distinzioni. Aiutava tutti, specialmente la sua preghiera era capace di far miracoli. Lui attribuiva tutto alla Madonna, che pregava e faceva pregare. Il sottoscritto aveva un problema difficile che non riusciva a risolvere, nonostante le indicazioni e i consigli avuti. Finalmente mi decisi di andare da lui per parlargliene. Vinsi le mie perplessità e potei esser ricevuto da don Silvio. Lo trovai mezzo ammalato. Umile, lasciò che io esponessi la mia situazione e rispondessi alle sue domande. Domandò tempo per rispondere e mi invitò a ritornare una seconda volta. Mi invitò a pregare la Madonna con fiducia.
    Dopo alcuni giorni andai da lui. Aveva trovato il bandolo della matassa e col suo consiglio potei risolvere il mio problema. Avevo bisogno di altri due incontri, e lui sempre disponibile.
  • Si faceva un gran parlare di don Galli. Volli andare da lui, più che altro per curiosità. L’accoglienza fu bella. Dopo i convenevoli, il Signore mi aspettava al varco. Finii col confessarmi. Ed era un po’ che non lo facevo. Sento una grande pace nel mio cuore.
  • Io andavo spesso da don Galli. Non mi diceva delle grandi cose, cose che mi avrebbe detto anche un altro prete. Ma quelle parole mi scendevano al cuore e mi davano la forza di affrontare le difficoltà della vita, che erano molto dure. Ad ogni vuoto, ritornavo da lui ed egli mi dava la forza di continuare. Grazie, don Silvio.
  • Quello che mi ha commosso di don Galli è stato il grande bene che voleva alla Madonna. Le dita intrecciate nel Rosario, non poteva dire due parole senza raccomandarsi di avere fiducia nella Madonna e non dimenticarla mai, anche nei momenti più difficili. Lui ricorreva a lei con la semplicità di un bambino. Ed ella lo ascoltava sempre e gli faceva promettere grandi cose nel su nome. Quando le chiedeva anche delle cose che sembravano impossibili, egli era sicuro di essere esaudito. Sempre nella sua vita.
  • Da tanto tempo ho conosciuto don Silvio Galli, sono stato suo compagno nell’Istituto s. Ambrogio di Milano. Non l’ho mai visto alterato in volto, anche quando i suoi compagni lo tiravano in giro benevolmente col nomignolo di “Santone”. Era troppo buono. E la sua classe era una classe difficile e problematica. Dopo anni l’ho ritrovato a S. Bernardino al centro di centinaia di persone, che ricorrevano a lui, ogni giorno, mattino e sera. Ondate di immigrati si succedevano nel chiedere un pane. Tante persone lo assediavano nel suo ufficio per aver un consiglio, una benedizione, una grazia. Volontari e volontarie chiedevano a lui il sostegno e l’incoraggiamento per svolgere la loro missione. I fedeli assiepavano il suo confessionale e riempivano la chiesa per ascoltarne la parola. Si faceva tutto a tutti, ascoltava tutti con pazienza e cercava di andare incontro alle richieste di ognuno. A tutti con l’aiuto materiale offriva la parola di Dio, adattandola alle diverse situazioni. Non si smarriva; non si alterava di fronte ai casi più difficili. Distribuiva fiducia, speranza, certezza di essere accolti e amati come fratelli…
  • … Questo lo ha fatto non per un caso, ma per tutti e per tutta una vita, quando era in salute, quando era ammalato, quando le forze venivano meno. Non ha tenuto mai nulla per sé, ma ha dato tutto fino all’estremo. Ha dato soldi; ha dato consigli; ha dato conforto e sostegno; ha dato comprensione e amore. Ha voluto che tutti avessero una parte della grande ricchezza di cui il Signore e la Madonna gli avevano riempito il cuore. Tutto questo è stato possibile solo perché don Silvio è stato uomo di Dio. Innamorato di Dio, ha offerto a Dio tutto quanto attraverso l’amore verso i fratelli. Non so nulla della sua interiorità. So che pregava incessantemente, diceva bene la Messa, aveva sempre sulle labbra la parola di Dio, si riferiva continuamente alla Provvidenza, ma mi basta averlo continuamente visto donare nel nome del Signore per dirlo uomo di Dio, un grande uomo di Dio. È stato un miracolo della Madonna, della cui devozione desiderava che tutti fossero, come lui, presi e conquistati.
Salesiani Chiari